La grande storiella di S.

Una grande storiella che era partita dalla terra per attraversare il mare e che ho incontrato sull’ong Life Support di Emergency

S. è una ragazza, una giovane ragazza siriana, che è stata soccorsa nel bel mezzo del Mar Mediterraneo insieme ad altre 48 persone, che stavano cercando di attraversarlo dopo aver pagato migliaia di euro a trafficanti che il massimo che sono riusciti a procurare loro è stato un barchino in resina, con un motore rotto fin dalla partenza e un altro che è andato in disuso poche ore dopo. 

Ho avuto l’opportunità di salire sulla Life Support, l’ong di Emergency in funzione nel mar Mediterraneo dal dicembre del 2022, insieme a Simone Gavazzi, amministratore della pagina “Penshare”. Per la ventiseiesima rotazione (vale a dire viaggio che parte da un determinato porto, fa il soccorso in acque internazionali e fa ritorno in un porto assegnato) siamo partiti il 7 novembre dal porto di Livorno, porto sicuro assegnato per la fine della rotazione precedente. Siamo saliti sulla nave per raccontare il lavoro dello staff di Emergency per una pubblicazione che dovrebbe avvenire a gennaio. Per il blog Grandi Storielle, invece, vorrei raccontare almeno due grandi storielle raccolte sulla nave, che rimarranno anonime, e che ci permetteranno di comprendere meglio la gestione e il sistema ( perché di questo di si tratta – un sistema di business-) che caratterizza tutte le storie dei migranti che provano la rotta più letale al mondo. Dal 2014, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e l’UNHCR, oltre 30.000 persone hanno perso la vita tentando di attraversare il Mar Mediterraneo, di cui più di 20.000 nella rotta centrale.

Le quarantanove persone soccorse nella giornata di martedì 12 novembre erano partite quella notte, verso l’una, da al-Zãwiya. Erano tre le nazionalità di provenienza: Siria, Egitto e Bangladesh. Nello specifico, erano ben 41 i siriani a bordo. Tra di loro c’era anche lei, S. Tramite le sue parole possiamo ripercorrere le tappe che l’hanno portata a scappare dalla Siria e tentare la fortuna, più e più volte, verso un punto ben specifico della cartina europea. 

La grande storiella di S.

Intanto grazie per la tua disponibilità e per concederci questa preziosa opportunità. Ovviamente possiamo mantenere l’anonimato, in questo modo ti potrai sentire più a tuo agio nel racconto. Volevamo chiederti se ti andasse di raccontarci la tua storia, prima della partenza. Da dove vieni? Cosa facevi prima di venire in Libia?

Tutte le risposte sono state tradotte da uno dei due mediatori culturali di Emergency, che ringraziamo.

Mi chiamo S. Da quando è iniziata la guerra in Siria, sono scappata con la mia famiglia dal mio Paese. Siamo andati in Libano. Siamo lì ormai da un po’ di tempo, ma vista la crisi dell’economia e l’arrivo anche lì della guerra, ho deciso di scappare, mentre la mia famiglia è rimasta. 

Quando sei uscita dal Libano

24 giugno 2024. 

La decisione di lasciare il Libano è dovuta anche agli attacchi di Israele?

Sì.

Qual è stato il viaggio per arrivare fino in Libia?

Sono partita dal Libano, sono passata per la Giordania, per poi arrivare in Libia, tutto in aereo fino ad arrivare a Bengasi. 

E come hai viaggiato da Bengasi al punto dove siete partiti con il barcone?

Da Bengasi, ho pagato per andare in macchina, una macchina civile, e ci ho messo circa 17 ore per arrivare fino a Tripoli. 

Una volta arrivata a Tripoli, sapevi dove andare per chiedere di fare la rotta?

A Tripoli, c’era una famiglia siriana che mi ha ospitata e nel frattempo mi sono mossa per capire come partire per il viaggio. 

Quanto è costato il viaggio per fare la rotta del Mediterraneo centrale, quindi da Tripoli per venire in Italia?

Solo per questo viaggio ho pagato 7500 dollari.

E invece tutto il viaggio: da Beirut fino a qui?

Circa 11- 12 mila dollari.

Hai provato più volte a imbarcarti, per fare la rotta? 

Ci avevo già provato quattro volte. Questa è la quinta volta. 

Cos’è successo le altre quattro volte? Se te la senti di raccontarcelo.

1. Per la prima volta, molti hanno patito tanto il viaggio di diciotto ore in mare. Quando ci siamo avvicinati a Malta, è venuto un aereo, non so chi fosse, che ci ha fatto le foto. Dopo è arrivata la guardia costiera libica e ci ha portato indietro.

E le altre volte sempre per causa della Guardia Costiera Libica non sei riuscita a fare il viaggio?

2. Dopo aver viaggiato solo per 30 kilometri, i motori hanno smesso di funzionare correttamente e quindi siamo tornati indietro. 

3. Nel terzo tentativo, siamo riusciti ad andare un po’ lontano, ma la guardia costiera libica e quella di Al-Zãwiya ci hanno presi e riportati indietro. 

4. La quarta volta eravamo 120 persone e le onde erano troppo alte e quando siamo partiti, la persona che guidava ha deciso di tornare indietro perché era troppo rischioso. 

Quando il viaggio fallisce, bisogna ogni volta ripagare oppure il pagamento che è già stato fatto rimane valido?

7500 dollari in tutto, per tutte le volte. Avevo pagato quello ed è rimasto valido per tutti i tentativi.

Da un’altra testimonianza raccolta, ci hanno detto che il pagamento lo hanno fatto ancora quando erano a Beirut anche per te è andata così?

C’è un ufficio a Beirut che organizza. Ne avevo sentito parlare, e l’ufficio aveva già pagato e contattato il trafficante. 

Le volte in cui sei ritornata in Libia, ti hanno mai messo in prigione? 

La prima volta che sono stata arrestata hanno preso solo gli uomini. Sempre tanti insulti e parolacce, ci hanno trattato male. Ma hanno messo solo gli uomini in prigione, così che dovessero di nuovo pagare per uscire. Hanno anche picchiato i maschi davanti a noi, invece a noi donne ci hanno lasciate fuori per cinque ore per poi cacciarci via. Nel secondo caso, ero l’unica donna del barcone e mi hanno lasciata andare insieme ad un altro ragazzo quando siamo tornati. 

Vuoi rimanere in Italia? 

Voglio andare in Germania. 

C’è qualcuno che conosci in Germania? 

I miei fratelli e il mio fidanzato. 

Sorride

Come mai il fidanzato è in Germania?

Dieci anni fa è arrivato in Germania, però suo viaggio era verso la Turchia, Grecia. 

Quindi la rotta balcanica? 

Credo di sì, non so bene la storia. 

E cosa vorresti fare come lavoro? 

Appena arriva in Germania, voglio fare la make-up artist!

Sei riuscita a dire ai familiari che c’è stato questo soccorso e che stai arrivando in Italia?

Ancora no. Non ho ancora parlato con nessuno.

Sei contenta di rivedere il tuo fidanzato?

Certo, con tutto il cuore. 

Grazie. 

Pubblicato da Grandi Storielle

La tua grande storiella conta. Qui raccogliamo storie di personali normali, ma per questo non meno importanti di quelle delle persone note. Si vuole ritornare ad interrogare il sociale, quello vero, tramite le loro storie, anzi, le loro grandi storielle.

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