La grande storiella di Momo

“Sembrava mio nonno, sembrava non avessi un padre. Mia madre, i miei compagni di scuola non l’hanno mai vista e scambiavano mio padre per mio nonno. Me la pesavo, perché boh mi dicevano: è arrivato tuo nonno. E poi erano tutti magri, io il solo cicciotello: capisci che sembravo sempre quello uscito male. Eh poiContinua a leggere “La grande storiella di Momo”

The orange trees

There is a street in Rome filled with orange trees. Who knows who, one day, perhaps from the local municipality, decided to plant a row of orange trees along the pavement, to bring some green and orange back to the neighbourhood. With time, the trees have grown lushly. When winter is approaching, the plant changes sides and almost seems to overlookContinua a leggere “The orange trees”

Gli aranci

Esiste una strada a Roma, ricolma di aranci. Chissà chi, un bel giorno, forse dal municipio di riferimento della zona, ha deciso di piantare una fila di aranci lungo il marciapiede, per riportare del verde e dell’arancione nel quartiere. Nel corso del tempo, gli alberi sono cresciuti rigogliosamente. Quando sta per arrivare l’inverno, la piantaContinua a leggere “Gli aranci”

La grande storiella Alexandru

Mi chiamo Alexandru e la mia grande storiella è legata a tutte quelle persone che hanno deciso di cambiare vita, prevalentemente per motivi economici, spostandosi dal loro paese natale ad un altro.  Io sono nato in Romania, in un paesino che si chiama  Bârlad. Il paese in cui ho vissuto i miei primi otto mesi diContinua a leggere “La grande storiella Alexandru”

Losing and finding oneself

The skin near the fingernails of the right hand remains dry, uncoordinated in relation to the gait of the finger, a symptom of how regularly it is eaten. On the desk there is a lighted table lamp. There is no other light in the room: either the small bulb, or the light coming through theContinua a leggere “Losing and finding oneself”

Perdersi e ritrovarsi

La pelle vicino alle unghie della mano destra rimane secca, scoordinata rispetto all’andatura del dito, sintomo di quanto venisse regolarmente mangiucchiata. Sulla scrivania c’è un abat-jour accesa. Non vi sono altre possibilità di luce nella stanza: o la piccola lampadina, o la luce che attraversa l’unica finestra della camera. Vicino al letto, su una pilaContinua a leggere “Perdersi e ritrovarsi”

La grande storiella di Alisia

Io sono Alisia, ho 25 anni e sono un’imprenditrice agricola: nello specifico mi occupo di canapa. E no, non avrei mai pensato nella mia vita di occuparmi di questo settore. L’idea nasce da mio padre che si è sempre occupato di maglieria. Infatti, a Carpi, dove viviamo, in provincia di Modena, l’industria del filato èContinua a leggere “La grande storiella di Alisia”

Haval’s grande storiella pt.2

We arrived to Erbil and my father only had one thought in his head: “you have to go to school, you have to go to school”. We were poor and we had left everything in Baghdad, all the books: we had nothing. Despite everything, we started going to school again. My father managed to findContinua a leggere “Haval’s grande storiella pt.2”

La grande storiella di Haval pt.2

Siamo arrivati ad Erbil, e mio padre aveva solo un pensiero in testa: devi andare a scuola, devi andare a scuola. Eravamo così poveri, avevamo lasciato tutto a Baghdad, tutti i libri: non avevamo nulla. Nonostante tutto, abbiamo iniziato ad andare di nuovo a scuola, cambiandola ancora una volta. Mio padre è riuscito a trovarneContinua a leggere “La grande storiella di Haval pt.2”

Haval’s grande storiella

My name is Haval and this is my grande storiella. I was born on the 23rd of March 1983, which means the third day of the Kurdish New Year’s Eve. I was born during the Iran-Iraq war, which started in 1980, therefore when the war ended, I was five years old. I cannot say IContinua a leggere “Haval’s grande storiella”